„Vorrei essere lasciata in pace, | un po’ tranquilla insomma | perché in verità sono | soltanto un essere umano simile a voi.“

Parole tristi ma sincere che rispecchiano un’anima solitaria ed infelice. Furono pronunciate da una donna che aveva la fortuna e sfortuna di vivere la sua vita nelle condizioni più invidiate dagli esseri umani ordinari cui invece lei voleva assomigliare. Poteva viaggiare, studiare, dedicarsi alle sue passioni liberamente ed abitare nelle dimore più lussuose del mondo ma questa era una libertà solo in apparenza.

Per lei persino il bel Castello di Schönbrunn di Vienna dove si trasferì dopo il suo matrimonio con l’Imperatore Francesco Giuseppe, era soltanto una gabbia dorata. Ovviamente si tratta della bellissima principessa Sissi poi divenuta l’Imperatrice d’Austria e la Regina della sua amata Ungheria. Amata perché nella sua sorte turbolenta lei forse vide riflessa la sua propria anima sofferente per le regole soffocanti dettate dall’etichetta rigorosa della corte viennese. Sulla terra dei magiari però si trovava un palazzo dove forse poteva  “essere lasciata in pace”, sentirsi “un po’ tranquilla” e, magari, persino come “un essere umano” simile a noi.

89_big

Statua della Principessa Sissi a Budapest

Questo posto esiste ancora e si chiama Palazzo Reale di Gödöllő denominato così dall’accogliente cittadina che lo ospita. Però il suo nome ormai si intreccia talmente tanto con la principessa bavarese che spesso viene citato semplicemente come il ‘Palazzo di Sissi’.

Tuttavia Elisabetta non era più la principessa spensierata di Possenhofen quando lo Stato ungherese regalò il castello alla coppia reale come dono di incoronazione. Era già l’Imperatrice d’Austria e la Regina appena incoronata di Ungheria. E quest’ultimo ruolo fu di vitale importanza nel percorso verso l’indipendeza del popolo magiaro iniziato appunto nel 1867 quando Francesco Giuseppe accettò la corona ungherese. Questo atto fu il frutto del tanto auspicato Compromesso tra l’Imperatore e gli ungheresi e grazie al quale l’Ungheria otteneva finalmente una condizione di parità con l’Austria all’interno della monarchia asburgica che da Impero Austriaco cambiò nome in Impero Austro-Ungarico.

þiº4

Particolare di un interno del Palazzo Reale

Per arrivare qui era servito un processo lungo ed assai complesso in cui Elisabetta giocò un ruolo cruciale: in qualità di mediatrice tra suo marito e i politici ungheresi spinse Francesco Giuseppe a stringere accordi con l’Ungheria. E per esprimere la sua gratitudine lo Stato ungherese, appena divenuto autonomo, regalò il Palazzo di Gödöllő alla coppia.

Quindi dal 1867 fino alla morte di Elisabetta nel 1898, la famiglia reale passò le primavere e gli autunni qui. Essendo lontana dall’ambiente troppo disciplinato di Schönbrunn, per l’Imperatrice il Palazzo rappresentava la libertà di poter fare quello che più amava: andare a cavallo, imparare bravate pericolose da cavallerizze, fare lunghe passeggiate nelle foreste ed organizzare battute di caccia con degli aristocratici selezionati da lei stessa in base alla simpatia e naturalmente alla loro capacità equestre. Oppure, quando aveva bisogno di solitudine, studiava lingue, leggeva e scriveva poesie e traduceva drammi antichi.

pestpillis

Vista panoramica del Palazzo Reale

L’edificio subì modifiche importanti per rendere la vita la più comoda possibile per la famiglia. Fu modernizzato per esempio il riscaldamento e ristrutturato il vecchio maneggio affinché la Regina potesse praticare una delle sue passioni preferite, l’equitazione. Tutto questo però suggerisce che il palazzo aveva già una vita anche prima della prestigiosa ma breve presenza reale. Infatti i lavori di costruzione iniziarono nel 1735 da uno dei più influenti conti ungheresi del tempo, Antal Grassalkovich e successivamente il palazzo venne ereditato dal figlio e dal nipote. Durante questo periodo dei tre Grassalkovich durato fino al 1841 il castello poteva vantare di un teatro barocco, uno dei più moderni dell’epoca, di un’aranciera e persino delle terme private molto all’avanguardia. Il Palazzo ebbe ospiti illustri come Maria Teresa d’Asburgo e altre teste coronate. E certamente la sua vita avventurosa non si fermò neanche dopo la morte tragica di Elisabetta. Funse da residenza di Stato nell’epoca di Horthy, divenne base per le truppe sovietiche, ospitò una casa di riposo e vide tanti cambiamenti purtroppo anche pesantemente distruttivi prima della sua meritata ristrutturazione a partire dagli anni novanta. Adesso oltre al castello si possono ammirare in tutto il loro splendore il già citato teatro barocco, un bel giardino, un maneggio e un bunker antiaereo.

Oltre alla bellezza del luogo, una visita al Palazzo di Gödöllő offre una comprensione migliore della stroria ungherese degli ultimi 300 anni e dà luogo a tanti festival e concerti di alta qualità: una opportunità da non farsi sfuggire! Per visitare il Palazzo reale da Budapest cliccate qui.

Come arrivare al castello di Gödöllő da Budapest

Con i mezzi pubblici:

  • Prendete la metro rossa (M2) fino al capolinea di Örs Vezér Ter
  • Qui prendete il treno extraurbano H8 fino alla fermata del Castello 

Con un tour privato:



Per rimanere sempre informato sull’Ungheria: clicca qui!

 

© Riproduzione riservata
Foto: Palazzo Reale di Gödöllő, Pestpilis, origo.hu, kiralyikastely.hu