302 decessi per covid ieri in Ungheria. Il numero più alto mai registrato, un numero molto alto che conferma come la situazione sia molto grave nel paese. Meno di dieci milioni di abitanti e 302 morti.

E’ come se in Italia, in proporzione con gli abitanti, morissero 1.900 persone in un giorno. Ma il dato che desta maggiore preoccupazione è che è ormai da settimane che i numeri dei decessi in Ungheria è a un livello spaventosamente alto.

20.000 decessi per covid dall’inizio della pandemia, la situazione continua a peggiorare

Il 18 marzo per la prima volta si è superata quota 200 morti in un giorno, da allora praticamente non si è mai scesi sotto quella quota. E ad oggi continuano ad esserci 1.492 persone in condizione critica nel paese. Numeri impressionanti.

Qui è possibile vedere i dati a confronto tra decessi giornalieri in Italia e Ungheria su un milione di abitanti. E’ chiaro come nelle ultime settimane la situazione in Ungheria sia costantemente peggiorata. Ad oggi l’Ungheria è il secondo paese al mondo per numero di morti in rapporto alla popolazione (ad esclusione dei micro-Stati).

morti giornalieri covid

Fonte: ourworldindata.

 

Sistema sanitario al collasso e diffusione della variante inglese

Il sistema sanitario ungherese è evidentemente in grande difficoltà nonostante le rassicurazioni del governo che continua a sottolineare come ci siano posti letto e macchinari per la respirazione a sufficienza.

Negli ospedali ungheresi manca soprattutto il personale. Carenza di personale che quindi si trova a fare turni massacranti e a non avere le condizioni per offrire un servizio sanitario adeguato a tutti i pazienti. Per questo sono state avviate campagne per “reclutare” volontari da affiancare a medici e infermieri.

L’associazione dei medici in un recente comunicato ha fatto sapere che le terapie intensive sono occupate da moltissime persone tra i 40 e i 49 anni. Con la variante inglese si è nettamente abbassata l’età media di ricovero. In molti ospedali il personale non è sufficiente per gestire tutti questi malati. Sempre l’associazione dei medici ungheresi nel comunicato ha evidenziato come in diversi istituti si è costretti a fare una scelta per offrire cure ai malati con maggiori possibilità.

“Ancora un mese e mezzo”

Non mancano però le voci ottimiste per il futuro. Béla Merkely, rettore dell’Università Semmelweis di Budapest, ha detto che questa pandemia colpirà forte ancora per un mese e mezzo ma poi inevitabilmente i casi crolleranno e si potrà parlare di aperture. Merkely prevede quindi che da metà maggio si possa iniziare a vedere un netto miglioramento della situazione.

“Si ammalano di meno le persone con gruppo sanguigno 0”

Intanto il virologo Miklós Rusvai in una recente intervista si è soffermato su alcuni punti che riguardano il covid, in particolare:

  • Alle persone che hanno avuto il covid il vaccino dovrebbe essere somministrato a tre mesi di distanza dalla malattia.
  • Le persone più colpite dal covid hanno gruppo sanguigno AB e A, mentre sembrano meno colpite le persone con gruppo sanguigno 0.

Vaccinazione: superati i 2 milioni

Continua senza sosta anche la campagna vaccinale. Superate le 2 milioni di persone vaccinate con una dose, di cui chi ha ricevuto due dosi sono più di 750 mila. Superato quindi il 20% della popolazione vaccinata, l’Ungheria è il secondo paese della UE per numero di vaccini effettuati in rapporto alla popolazione. Secondo il programma del governo una volta raggiunte le 2,5 milioni di persone vaccinate si potrà pensare a una graduale riapertura.

Ad oggi in Ungheria si sono registrate 3,5 milioni di persone per avere il vaccino su una popoazione maggiorenne di circa 8,3 milioni. Meno quindi della metà nonostante la forte campagna vaccinale in atto nel paese. Molte persone si dimostrano ancora scettiche rispetto all’idea di farsi vaccinare e questo nei prossimi mesi potrebbe diventare uno dei problemi del governo ungherese. Per raggiungere l’immunità di gregge infatti gli esperti parlano di una quota di vaccinati che deve essere intorno al 70% della popolazione.

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Questo grafico mostra la percentuale di popolazione con una dose di vaccino tra i paesi UE:

vaccinazione

I paesi in ordine: Malta, Ungheria, Finlandia, Estonia, Austria, Slovacchia, Danimarca, Francia, Lituania, Irlanda, Portogallo, Slovenia, Italia, Germania, Lussemburgo, Belgio, Spagna, Rep.Ceca. Fonte: mno.hu

 

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Grafici: ourworldindata, mno.hu